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MARZO 2021

di M. Avveduto

Moraldo Rossi ci ha lasciato lo scorso 21 marzo, proprio pochi giorni fa.
Era uno sceneggiatore e regista italiano.
Nato a Venezia il 7 maggio del 1926, dopo aver abbandonato gli studi in ingegneria lasciò la provincia veneta e si trasferì a Roma.
Trasferito nella capitale incontra e conosce il grande Federico Fellini di cui diventa aiuto regista ed ispitatore di numerosi personaggi dei suoi film.
Fu per l'appunto Moraldo ad ispirare Federico Fellini per il personaggio di "Moraldo" del film "I Vitelloni", il personaggio del "Matto" del film "La Strada" e per finire il protagonista del film "Moraldo in città", quest'ultimo mai realizzato dal Fellini.
Moraldo Rossi fu anche un regista televisivo ed ha diretto oltre mille caroselli.
Rossi è fratello dell'attrice Cosetta Greco che partecipò a numerose pellicole importanti tra le quali "Cronache del '22" che vede il fratello Moraldo dirigere un episodio dal titolo di "La coda del Diavolo" datato 1964.
Come sceneggiatore invece ha firmato le sceneggiature di "Giovane canaglia" diretto Giuseppe Vari (1958), "Giacobbe ed Esau" diretto da Mario Landi (1963), "Una sporca faccenda" diretto da Roberto Mauri (1967), "Il trionfo di Robin Hood" diretto Umberto Lenzi (1969), "15 forchette per un assassino" diretto Nunzio Malasomma e "L'Attico" diretto Gianni Puccini (1961).
E' stato aiuto regista di Federico Fellini nei film "Lo sceicco bianco", "I vitelloni", "La strada", "Il bidone" e "Le notti di Cabiria".
Mentre ha lavorato sempre come aiuto regia in "La tua donna" di Giovanni Paolucci,"Brevi amori a Palma di Majorca" di Giorgio Bianchi e "Vacanze di Natale" di Carlo Vanzina.
Ha pubblicato numerosi libri tra cui "Sogna Federico Sogna, quel mio unico perfido amico", "Il sesto vitellone" con Tati Sanguinetti, "Lettere a Cosetta", "Il set Tuscia di Federico Fellini" e "Tutto Fellini".
La frase più famosa: <<Ero amico di Federico Fellini e lui mi ha dedicato un personaggio. Senza Moraldo non ci sarebbero stati i vitelloni, e Moraldo ero io!>>.
La regista Annarita Campo ha avuto l'onore di conoscere personalmente il grande Moraldo Rossi.

 


Era il marzo del 2005 quando agli Studios di Roma,i famosi stabilimenti cinematografici, la regista Campo stava montando il suo ultimo film "Nel cuore di una diva" con Sandra Milo.
Ad un tratto suona il citofono dello stabile dove si trovava la sala montaggio ed ad entrare da quella porta era il grande Moraldo Rossi che aveva contatto il proprietario della sala montaggio chiedendo se era vero che lì si trovasse la regista Campo a montare un suo film.
L'incontro fu emozionante, dal racconto della Campo, Moraldo Rossi chiese alla stessa il permesso di entrare nella saletta dove si trovava con estrema gentilezza, garbo e dolcezza.
<<Ricordo ancora quel sorriso>>, afferma la Campo,
<<Si presentò e mi disse che aveva sentito parlare molto bene di me e del mio talento e che era suo desiderio vedere anche solo una scena del mio film. Lo feci entrare e gli cedetti la mia sedia ed io rimasi in piedi alle sue spalle. Feci cenno al montatore di fargli visionare le ultime scene del mio film. Moraldo era lì fermo che fissava lo schermo nel quale si susseguivano le scene. Dopo circa venti minuti si interrompe il montato e Moraldo rimane in silenzio. Da dietro le sue spalle io non nego che tremavo poichè temevo il suo giudizio. Ero cresciuta con i film di Fellini ed il suo giudizio per me era la cosa più importante in assoluto.
Si alzò in piedi e si girò verso di me. Aveva gli occhi lucidi che lasciavano trasparire la sua emozione nel vedere quelle scene. Mi applaudiì e mi disse che in quelle scene rivedeva il modo di lavorare del suo amico Federico. E poi mi abbracciò. Non nego che anche a me gli occhi diventarono lucidi dopo aver sentito quelle parole. Volli immortalare quel momento con una foto. Quello è stato uno dei momenti più belli della mia vita. In quella foto si vede la grande stima ed ammirazione che Moraldo aveva per me!>>.
Con Moraldo Rossi se ne va via un'altro pezzo di storia del Cinema Italiano.